Prescrizione bollo auto: ecco come funziona

Prescrizione bollo auto: ecco come funziona

La legge prevede che il termine prescrizione bollo auto sia di tre anni. Alcuni atti, però, possono interrompere tale termine. Scopri di più

Il bollo auto, ovvero la tassa automobilistica, è un tributo regionale il cui versamento spetta a tutti i possessori di un’auto indicati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).  Il termine di prescrizione bollo auto è tre anni.

La legge prevede che questa tassa venga corrisposta ogni anno in anticipo per i 12 mesi successivi, indipendentemente dall’utilizzo del veicolo. Fa, dunque, riferimento alla proprietà, per cui l’unico modo per non corrisponderla è vendere l’auto oppure demolirla riconsegnando le targhe.

Solo le auto d’epoca, ossia immatricolate da più di 30 anni non devono pagare il bollo auto. Spetta alle regioni fissare l’importo dovuto annualmente, in base alla potenza del veicolo espressa in kW e alla classe di inquinamento.

Il mancato pagamento del bollo auto può essere oggetto di accertamento entro la fine del terzo anno successivo a quello del mancato pagamento. Le Regioni non possono autonomamente e deliberatamente fissare proroghe in merito alla prescrizione bollo auto.

Termini prescrizione bollo auto

Come già detto, la legge italiana stabilisce che i termini di prescrizione bollo auto sono di tre anni: dopo questo periodo, l’imposta non è più dovuta (legge 28 febbraio 1983, n. 53).

In generale, la prescrizione è il termine dopo il quale un creditore non può più richiedere il pagamento di un debito. I tempi di prescrizione variano a seconda del tipo di diritto di credito, da sei mesi a dieci anni.


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Il termine di prescrizione bollo auto va calcolato a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa doveva essere versata ed entro il 31 dicembre del terzo anno. Ad esempio, per il bollo dovuto nel 2020 e non pagato, la prescrizione parte il 1° gennaio 2021 ed è maturata il 31 dicembre 2023.

Esistono, però, degli atti che interrompono il termine dei tre anni e fanno ripartire il conteggio per la prescrizione. Gli atti interruttivi possono assumere diverse forme, tra questi troviamo:

  • Avviso di accertamento
  • Sollecito di pagamento
  • Notifica della cartella esattoriale
  • Intimazione di pagamento
  • Preavviso di fermo dell’auto
  • Atto di pignoramento.

Cosa succede se non si paga il bollo auto

In caso di mancato pagamento del bollo auto, il proprietario ha la possibilità di effettuare un ravvedimento operoso. Questa opzione consente di sanare la violazione pagando una penalità ridotta, purché nel frattempo non sia arrivato un avviso di accertamento per quanto non versato. In particolare, all’importo originario del bollo auto si dovrà aggiungere una cifra relativa alla sanzione e agli interessi.

In caso di contestazione dell’ammontare della tassa automobilistica, il contribuente ha la possibilità di presentare istanza di annullamento in autotutela entro 30 giorni dalla notifica. Se riceve una cartella esattoriale, può ricorrere presso la Commissione Tributaria entro 60 giorni dalla data di notifica.

L’ente di riscossione è tenuto a rispondere entro 220 giorni: in assenza di risposta, il ricorso si considera accettato e la cartella si annulla.

Rischio di pignoramento in caso di mancato pagamento

Dopo un anno di ritardo dal pagamento del bollo auto non è più possibile fruire del ravvedimento operoso. Dal 1° luglio 2017, con il cambiamento normativo, chi non adempie al pagamento del bollo auto o delle multe entro i termini previsti dalla legge rischia il pignoramento. La Regione emette una richiesta di pagamento con l’accertamento dell’importo dovuto.

Nel caso in cui il contribuente trascuri tale richiesta, l’importo è iscritto a ruolo e l’Agenzia delle Entrate Riscossione invia una cartella di pagamento.

Questa può riscuotere l’importo solo al termine di una procedura che inizia con avvisi e solleciti di pagamento. Al contribuente sono concessi 60 giorni per regolarizzare la situazione, pagando immediatamente, dilazionando il pagamento o presentando ricorso.

Se il contribuente continua a non pagare la tassa dovuta nei successivi 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, scatterà il fermo amministrativo e l’auto non potrà più circolare.

Per il bollo non pagato per 3 anni consecutivi può scattare la radiazione del veicolo dal PRA. Per tornare a circolare sarà necessario procedere con una nuova immatricolazione, oltre al saldo dei bolli non pagati.

Trascorsi i 60 giorni senza pagamento, i funzionari dell’Agenzia possono attivare il meccanismo di recupero delle somme, attraversi il pignoramento del conto corrente, il pignoramento della pensione e il pignoramento dello stipendio.

È bene ricordare, inoltre, che il bollo auto rientra tra i debiti ereditari del defunto. Chiunque risulti destinatario di una successione ereditaria dovrà, dunque, accollarsi eventuali debiti gravanti su un veicolo appartenente al parente defunto.


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Il mancato pagamento del bollo auto è un’infrazione che può, dunque, comportare conseguenze finanziarie e legali serie. Per evitare sanzioni, fermi amministrativi o pignoramenti, è fondamentale assicurarsi di saldare tempestivamente tale imposta.

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