Nella successione legittima senza testamento è la legge a definire chi può subentrare nel patrimonio del de cuius. Il dettaglio delle quote ereditarie
La successione legittima è una forma di “delazione ereditaria”, creata dal legislatore per regolamentare la gestione del patrimonio nel momento in cui non siano presenti specifiche volontà del defunto, ovvero il testamento.
Con questa forma si vuole riconoscere valore ai legami di parentela. È la legge a definire chi dei parenti può subentrare, accettando l’eredità, nel patrimonio del de cuius, ed in che quota.
L’art. 457 del codice civile stabilisce: “L’eredità si devolve per legge o per testamento. Non si fa luogo alla successione legittima se non quando manca, in tutto o in parte, quella testamentaria. Le disposizioni testamentarie non possono pregiudicare i diritti che la legge riserva ai legittimari“.
Questo vuol dire che ognuno può disporre dei propri averi, ma c’è sempre una quota legittima di cui il de cuius non dispone a piacimento e che deve essere devoluta a soggetti (legittimari) che non possono essere estromessi dalla successione.
A chi spetta l’eredità nella successione legittima senza testamento
La morte di una persona costituisce un evento giuridicamente rilevante, poiché al suo verificarsi si apre la successione ereditaria nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto. Nelle successioni gli attori coinvolti sono il de cuius e i successori, coloro che subentrano nel patrimonio.
L’art. 565 c.c. delimita l’ambito dei soggetti chiamati a succedere per legge, i cosiddetti successibili, e stabilisce la gerarchia: “Nella successione legittima l’eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato”.
Gli articoli da 566 a 586 approfondiscono come e in che misura il patrimonio del de cuius deve essere suddiviso in quote nel caso in cui i successibili siano presenti contemporaneamente al momento dell’apertura della successione.
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Sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al momento della successione tranne chi sia indegno, secondo la definizione che ne dà l’art. 463 c.c. Chiunque è chiamato all’eredità può, inoltre, rinunciarvi.
Al momento dell’apertura, poi, gli eredi devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, entro 12 mesi. Questa serve a dichiarare l’entità del patrimonio del defunto, così da consentire allo stato di applicare le relative imposte.
Stando alla successione legittima, si devolve l’eredità a:
1) coniuge e discendenti del defunto, ossia i figli e i nipoti
2) agli ascendenti del defunto, come i genitori ed i nonni
3) ai collaterali del defunto, ad esempio fratelli e sorelle
4) ai parenti fino al sesto grado
5) in ultima istanza allo Stato.
Questi soggetti non succedono tutti contemporaneamente, ma nell’ordine e secondo le regole stabilite. Ecco il dettaglio delle quote ereditarie.
Quota ereditaria coniuge
Al coniuge spetta l’abitazione se è la casa coniugale. Per quanto riguarda il patrimonio senza testamento gli spetta:
- l’intero ammontare se non ci sono figli
- metà del patrimonio se concorre con un solo figlio
- un terzo del patrimonio se sono presenti due o più figli
- due terzi se concorre con gli ascendenti legittimi e con fratelli e sorelle (nel caso in cui non ci sono figli).
Quota ereditaria figli
È da precisare che sono considerati figli quelli legittimi (nati nel matrimoni), naturali (nati fuori dal matrimonio, ma riconosciuti), legittimati (nati prima del matrimonio), adottivi. Il patrimonio di divide:
- l’intero ammontare se è figlio unico e senza altro coniuge
- metà del patrimonio se concorre con il coniuge del defunto
- suddiviso in parti uguali tra figli se il coniuge è defunto
- due terzi da dividere in parti uguali se è presente l’altro coniuge.
Quota ereditaria genitori
Ai genitori spetta una quota dell’eredità solo se non ci sono figli in vita. Ecco come si divide:
- l’intero ammontare se in assenza di altri eredi
- un terzo se concorre con il coniuge
- metà del patrimonio se ci sono fratelli e sorelle che dividono in parti uguali.
Quota ereditaria nonni
Ai nonni spetta una quota dell’eredità solo se non ci sono figli o genitori in vita. Il patrimonio di divide:
- l’intero patrimonio (metà ai nonni materni, metà ai nonni paterni) in assenza di altri eredi
- un terzo del patrimonio se concorrono con il coniuge
- metà del patrimonio se concorrono con fratelli e sorelle, che dividono in parti uguali
- un terzo se concorrono con coniuge e con fratelli e sorelle.
Quota ereditaria fratelli e sorelle
Ai fratelli e alle sorelle del defunto spetta una quota dell’eredità solo se il defunto non lascia figli. Eccola divisione:
- in parti uguali se non ci sono altri eredi
- metà del patrimonio da dividere in parti uguali se concorrono con i genitori, ai quali spetta l’altra metà del patrimonio
- un terzo del patrimonio se concorrono con il coniuge
- un terzo del patrimonio se concorrono con il coniuge e i nonni a cui è riservato un quarto del patrimonio.
Rinuncia all’eredità
La rinuncia all’eredità è un atto giuridico, disciplinato dall’art. 519 del c.c., con il quale i chiamati all’eredità possono decidere di non accettarla. Gli eredi sono, infatti, semplicemente “chiamati” ed hanno la facoltà di decidere se accettare o, appunto, rinunciare. Hanno 10 anni di tempo per decidere.
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Spesso ricevere un’eredità equivale ad incrementare il proprio patrimonio, ma non è sempre così. Quando si accetta l’eredità si diventa, infatti, eredi dei beni, ma anche dei debiti del de cuius e, quindi, si risponde con tutti i propri beni, non solo quelli ereditati. Ecco perché l’erede può scegliere di rinunciare all’eredità. In questo caso si perde ogni diritto e ogni dovere.
Come rintracciare gli eredi
Tra le varie pratiche di successioni dopo la morte del de cuius rientra il rintraccio eredi. La ricerca può risultare spesso lunga e difficile, perché magari i discendenti si sono trasferiti all’estero, hanno interrotto i rapporti con il de cuius.
Nel nostro ordinamento non esiste una norma che individua, in assenza di testamento, una figura incaricata al rintraccio eredi di un soggetto defunto. Ci si può così rivolgere a società investigative, come Revela, che offrono un servizio di rintraccio eredi, evitando tempi lunghi della ricerca.
In questo modo è possibile verificare i dati del decesso, identificare anagraficamente i soggetti trovati, con residenza e domicilio, e verificare l’accettazione e la rinuncia all’eredità.