La successione con testamento è quella in cui un soggetto dispone delle sue sostanze per il tempo successivo alla propria morte. Non può, però, togliere agli eredi legittimi la parte minima di eredità che gli spetta
Si parla di successione con testamento, o successione testamentaria, quando un soggetto dispone delle sue sostanze per il tempo successivo alla propria morte, mediante appunto la redazione di un testamento, con cui determina i soggetti beneficiari e le rispettive quote.
A seconda dell’oggetto, le disposizioni testamentarie si distinguono in:
- istituzione di erede, con cui colui che redige il testamento dispone dell’intero patrimonio o di una sua quota senza specificazione dei beni oggetto del lascito
- legato, con cui il testatore dispone di uno o più beni specificamente identificati.
La possibilità di disporre dei propri beni tramite testamento non è, però, assoluta. L’articolo 536 e seguenti del Codice Civile, infatti, riconoscono a favore di determinati soggetti il diritto ad una quota minima sul patrimonio del defunto, la cosiddetta quota di legittima. La parte di patrimonio non compresa nella quota di legittima è detta, invece, quota disponibile: di tale quota il testatore può liberamente disporre.
Successione testamentaria e successione legittima
La successione ereditaria si distingue in successione legittima, quando non è presente un testamento, e successione testamentaria, quando è presente. Nella successione legittima i beneficiari sono dettati dal codice civile.
In presenza di un testamento il codice civile stabilisce comunque che alcuni soggetti (coniuge, discendenti e ascendenti) non potranno essere eliminati dalla successione, anche se diversamente indicato, per le quote di eredità legittima.
Ti potrebbe interessare: Successione ereditaria: come si divide l’eredità tra fratelli
L’eredità si distingue sostanzialmente in quota legittima, cioè la parte di patrimonio di cui il de cuius non dispone a piacimento, in quanto la divisione avverrà secondo la legge, e la quota disponibile, cioè la quantità del patrimonio del quale il defunto può disporre, concedendolo attraverso il testamento a chiunque.
L’erede, il soggetto che alla morte di una persona gli succede, può infatti essere:
- legittimo, è il soggetto (coniuge o parente entro il sesto grado civile) che, qualora non vi sia testamento o qualora questo disponga soltanto di alcuni beni ereditari, acquisisce l’eredità in base ad una diretta chiamata di legge
- testamentario, è il soggetto chiamato alla successione in base ad un’esplicita designazione contenuta nel testamento del defunto
Il testamento
L’art. 587 del Codice Civile definisce così il testamento: “Il testamento è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”.
Rappresenta, dunque, l’unico strumento possibile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. Inoltre, è un atto personale, non può cioè essere redatto da terzi o da un rappresentante, e può essere revocato in qualsiasi momento. Il testamento può contenere sia disposizioni patrimoniali che disposizioni morali.
Ti potrebbe interessare: Eredità, tutte le cose da sapere
Il nostro ordinamento giuridico prevede tre forme ordinarie di testamento, cui poi si aggiungono i cosiddetti testamenti speciali:
- testamento olografo, cioè scritto totalmente, datato e firmato dal defunto (art. 602 del codice civile). È la forma di testamento più semplice. Per redigerlo è sufficiente scrivere di proprio pugno le disposizioni di ultima volontà su qualunque foglio, datarle e sottoscriverle. Quando gli eredi entrano in possesso del testamento olografo dovranno darlo ad un notaio che lo leggerà e lo pubblicherà. Nel periodo di pubblicazione il testamento potrà essere impugnato da eventuali eredi che si ritengono esclusi o danneggiati dal testamento stesso
- testamento pubblico, è fatto direttamente dal notaio che, alla presenza di due testimoni, metterà per iscritto le volontà dichiarata
- testamento segreto, è un tipo di disposizione poco frequente, di cui il notaio e i testimoni ignorano il contenuto. Può essere sigillato dal testatore stesso o dal notaio al momento del ricevimento.
Un testamento che non rispetta la quota di legittima è ugualmente valido ed efficace, fino a che non venga impugnato dai legittimari.
Successione con testamento, la quote disponibile
Come già detto, il testamento non può togliere agli eredi legittimi la parte minima di eredità che gli spetta per legge. Gli esempi sono:
- coniuge e un solo figlio, un terzo di eredità spetta alla moglie, un terzo al figlio, l’altro terzo è la quota disponibile e può essere data dal testatore a chi vuole
- coniuge e più figli, un quarto dell’eredità spetta alla moglie, una metà si divide in parti uguali tra i figli, il restante quarto fa parte della quota disponibile
- senza coniuge e un solo figlio, metà dell’eredità spetta al figlio, la restante è quota disponibile
- senza coniuge e più figli, due terzi dell’eredità spetta ai figli che la dividono in parti uguali, mentre un terzo è quota disponibile.