Le insolvenze delle imprese europee continueranno a crescere nei prossimi mesi. I Report aziende estere sono la soluzione per evitare rischi e valutare affidabilità e solvibilità
Le insolvenze delle imprese europee continueranno a crescere nei prossimi mesi fino alla fine del 2024, per poi stabilizzarsi grazie ad una crescita economica più stabile e un’inflazione più contenuta. È quanto emerge dai dati sulle registrazioni aziendali e sui fallimenti pubblicati da Eurostat. Ecco perché prima di aprirsi ai mercati stranieri sarebbe opportuno valutare la solidità finanziaria dei nuovi partner con i Report aziende estere.
La crisi d’impresa attraversa un po’ tutto il Vecchio continente. Le tensioni geopolitiche, l’inflazione persistente, la crescita economica lenta e la cautela delle banche centrali nel ridurre i tassi di interesse continuano, infatti, a mettere sotto pressione le imprese europee.
La crisi dopo il 2021 ha coinvolto in particolare le aziende più sensibili agli alti costi dell’energia e dei materiali, nonché al rialzo dei tassi di interesse deciso dalla BCE. A questo si è unita la progressiva rimozione dei sostegni statali alle imprese, che avevano permesso di prevenire diversi fallimenti durante la fase più acuta della pandemia.
I dati sui fallimenti delle aziende in Europa
Secondo i dati Eurostat, nel secondo trimestre del 2024, il numero di dichiarazioni di fallimento delle imprese dell’Ue è aumentato del 3,1% e del 4,4% nell’area dell’euro, rispetto al primo trimestre del 2024.
I fallimenti delle imprese sono cresciuti un po’ ovunque rispetto allo stesso periodo del 2023, ma i singoli settori dell’economia hanno avuto un comportamento diverso. Le dichiarazioni di fallimento sono aumentate principalmente in altri 4 settori: edilizia (+3,8%), attività finanziarie (+2,6%), commercio (+2,4%) e industria (+1,6%). Sono, invece, diminuite in 4 settori: informazione e comunicazione (-4,8%), trasporti (-1,6%), servizi di alloggio e ristorazione (-1,1%) e istruzione e attività sociali (-1,0%).
Nel secondo trimestre, rispetto al primo trimestre, sono inoltre diminuite le registrazioni di nuove imprese: -2,1% nell’Ue e -1,9% nell’area dell’euro. Le diminuzioni più elevate hanno riguardato il commercio (-4,7%), l’industria (-3,6%) e l’istruzione e le attività sociali (-3,4%). La diminuzione più piccola è stata registrata nelle attività finanziarie (-0,7%).
I tassi di insolvenza nella prima metà del 2024 hanno raggiunto i livelli più alti in quasi tutti i principali mercati. L’Austria, ad esempio, ha registrato un aumento del 90% su base annua delle insolvenze aziendali, segnando uno dei più forti aumenti nella regione, così come Svezia e Paesi Bassi, che hanno visto una crescita delle insolvenze rispettivamente del 34% e del 37%. Seguono Germania (24%) e Francia (18%), mentre migliora il Regno Unito (-2%). Tra i paesi sulla via della stabilizzazione ci sono Danimarca e Ungheria, con una riduzione più sostanziale del 19% e del 9%.
Perché affacciarsi sui mercati esteri
Aprirsi ai mercati esteri è un’occasione di crescita per le aziende italiane. L’export, infatti, torna a crescere e vive un grande momento di trasformazione (Sace – Doing Export Report 2024).
Dopo un 2023 caratterizzato da una relativa e in parte fisiologica debolezza degli scambi di merci, il valore delle esportazioni italiane di beni registrerà un +3,7% quest’anno, +4,5% nel 2025 e +4,2% in media nel biennio successivo. Il valore in euro nel 2024 supererà i 650 miliardi, mentre il prossimo anno raggiungerà i 679 miliardi.
Le prospettive macroeconomiche nel 2024 sono, inoltre, relativamente positive e il Pil mondiale continuerà a crescere. Secondo le stime, le vendite oltre confine cresceranno nel 2024 per proseguire a un ritmo sostenuto nel prossimo triennio, con il ritorno a dinamiche di crescita simili a quelle pre-pandemia. A contribuire sarà indubbiamente il calo dell’inflazione e il conseguente progressivo taglio dei tassi di interesse, con un miglioramento delle condizioni finanziarie globali.
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Il nostro consiglio è quello di affacciarsi ai mercati stranieri cautamente, evitando qualsiasi tipo di rischio. Come? Grazie ai Report aziende estere!
Prevenire i rischi con i Report aziende estere
La crisi d’impresa ha effetti pesanti anche su fornitori, clienti e dipendenti. Prima di concludere un affare con aziende estere è, dunque, indispensabile la ricerca di informazioni commerciali, al fine di verificarne il livello di affidabilità e valutare il grado di solvibilità.
Per questo motivo è bene rivolgersi ad un’agenzia di informazioni commerciali specializzata, come Revela, in grado di fornire tutti i dati necessari per poter fare una valutazione appropriata circa il prosieguo dell’operazione commerciale con i nuovi partner.
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I servizi di Report Aziende Estere forniscono, infatti, informazioni dettagliate su imprese in ogni parte del mondo, utili alla valutazione dell’affidabilità economica e della solvibilità di una specifica azienda.
Le informazioni commerciali su aziende estere sono costituite da tutti i dati ufficiali relativi all’attività di un’azienda: visure camerali, bilanci, composizione societaria, posizione fiscale e storico di eventuali protesti o eventi giudiziari.
In qualità di Solution Partner della Creditreform, leader internazionale nel settore dei servizi di informazioni commerciali e recupero crediti, abbiamo incrementato ulteriormente la nostra offerta per le informazioni commerciali estero (anche in originale), in diverse nazioni.
L’obiettivo è quello di soddisfare al meglio le specifiche esigenze dei nostri clienti, grazie a una serie di servizi e prodotti sempre più approfonditi e accurati.
Quando si parla di internazionalizzazione ed export le informazioni commerciali su aziende estere sono, dunque, uno strumento indispensabile per selezionare partner e clienti affidabili, evitando il rischio d’insolvenza.