Le indagini di recupero crediti sono operazioni varie e complesse, per cui è importante rivolgersi ad agenzie affidabili e con esperienza nel settore, come Revela
Con il termine Recupero Crediti si fa riferimento a tutte le attività che un creditore mette in essere per ottenere il pagamento di quanto gli spetta da un debitore. Un aspetto fondamentale per fare la scelta più efficace è la velocità con la quale si interviene, oltre che riuscire a reperire informazioni giuste e affidabili.
Il recupero del credito può avvenire in via stragiudiziale o in via giudiziale. Quando si parla di recupero stragiudiziale si intende la fase antecedente all’azione legale vera e propria, nel quale il creditore richiede la somma dovuta in via informale. In questo caso si acquisiscono tutti i dati relativi al debitore per invitarlo al pagamento spontaneo, attraverso solleciti scritti o telefonici.
Se ciò non porta a nessun risultato, allora il creditore potrà ricorrere al Giudice affinché questi accerti, in via definitiva, il suo diritto di credito. In questo caso è necessario analizzare, in maniera più approfondita, la posizione del debitore, per capire se è effettivamente in grado di pagare o se possieda beni mobili o immobili che possano essere eventualmente pignorati.
Il ruolo della società investigativa
Come già detto, è fondamentale che le informazioni reperite siano quanto più dettagliate e veritiere possibile. Trattandosi di procedimenti estremamente delicati, è fondamentale rivolgersi ad agenzie affidabili e con esperienza nel settore, come Revela.
Le operazioni di rintraccio possono essere anche molto complesse e richiedere la consultazione di specifici archivi, visure catastali e ipotecarie, per risalire ai beni in possesso di un soggetto o di un’impresa.
Tramite questo tipo di indagini è possibile, dunque, verificare non solo l’intestazione di determinati beni, ma anche e soprattutto se questi beni siano liberi da vincoli e, quindi, se sono o meno esigibili.
Ciò evita di avviare costosi procedimenti nel caso in cui non ci sia la completa certezza di ottenere il saldo di quanto dovuto.
Tutta questa serie di ragioni rende ben chiaro il motivo per cui per effettuare delle indagini per recupero crediti sia necessario affidarsi solo a personale esperto e società impegnate da anni in questo settore.
Indagini per recupero crediti
Le informazioni che si possono avere sia su un soggetto fisico che su una impresa sono diverse. In una prima fase, i dati utili relativi al debitore vanno dal rintraccio della residenza, ai dati anagrafici e tutti i contatti necessari. Lo scopo è di invitare il debitore al pagamento spontaneo, attraverso solleciti scritti o telefonici.
Se è necessario analizzare in maniera più approfondita la posizione del debitore, le informazioni riguardano la posizione lavorativa o pensionistica e le Referenze Bancarie per valutare la solvibilità della persona e un eventuale pignoramento.
È possibile anche conoscere eventuali protesti, pregiudizievoli, partecipazioni in altre società o fare un’Indagine Patrimoniale più approfondita sulla persona o sull’impresa. Nei casi particolari, in cui avviene il decesso del debitore, è possibile poi conoscere l’identità degli eventuali eredi.
A fronte di un credito non saldato e in possesso di un titolo esecutivo da parte del Giudice il creditore può, quindi, procedere al pignoramento dei beni del debitore o dei crediti che quest’ultimo vanta nei confronti di altri soggetti. L’esecuzione può essere mobiliare o immobiliare, a seconda della natura dei beni pignorati, o di crediti presso terzi.
Indagine patrimoniale per recupero crediti
L’Indagine Patrimoniale per il recupero del credito è un’attività essenziale per scoprire il patrimonio del debitore e stabilire quali beni possono essere aggrediti o pignorati.
Per condurre un’indagine patrimoniale è necessario disporre dei dati relativi alla persona o all’azienda debitore. Successivamente, sono verificati redditi, posizioni aziendali, conti bancari, protesti e pregiudizievoli, nonché il possesso di beni immobili attraverso una visura catastale. Vengono inoltre individuati eventuali beni mobili, depositi e investimenti intestati al debitore.
Queste indagini forniscono, quindi, tutti gli elementi necessari per valutare se un’azione giudiziale possa essere o meno conveniente.
Verificata la solvibilità di un debitore, e cioè se è in possesso o meno di beni mobili o immobili sufficienti per saldare il debito, è poi possibile intraprendere con tranquillità l’azione legale.
Recupero crediti commerciali
Quando si parla di crediti commerciali si intende una condizione di pagamento concessa dalla parte venditrice (aziende commerciali o industriali) a quella acquirente. Un vantaggio per quest’ultimo, che però rappresenta per l’altra parte un costo, perché si rinuncia all’ottenimento immediato della disponibilità di una somma di denaro, rinviando l’incasso al termine della dilazione temporale prevista nel documento stesso.
A questo si associa anche un rischio del mancato pagamento. È molto importante, di conseguenza, che l’azienda fornitrice faccia prima una valutazione del grado di solvibilità della controparte attraverso un Report azienda.
Quando, invece, ci si trova di fronte ad un mancato pagamento, allora è necessario agire il più velocemente possibile per recuperare il proprio credito.
Anche in questo caso esistono due strade, stragiudiziale e giudiziale. Nella prima si tenta di recuperare il credito bonariamente, tramite un accordo che prevede la collaborazione del debitore. Si attuano, quindi, indagini preliminari, come rintraccio del debitore, domicilio e dati anagrafici di interesse. Successivamente si inviano solleciti di pagamento scritti, telefonici e visite domiciliari.
Se l’invio dei solleciti non porta all’ottenimento del pagamento, il creditore può ricorrere all’autorità giudiziaria, passando prima per la via della cosiddetta mediazione.
Quando va a buon fine, la transazione è inserita in un verbale che avrà valore di titolo esecutivo. Viceversa, se il debitore non si presenta all’incontro o dichiara di non voler aderire alla conciliazione, è verbalizzato il fallimento del tentativo.
Ti potrebbe interessare: Crediti commerciali: come procedere per il recupero
A questo punto si passa alla via giudiziale. Prima di agire, anche in questo caso, è consigliabile effettuare una valutazione sulla consistenza del patrimonio del debitore, al fine di evitare che il provvedimento del Giudice si riveli poco efficace dal punto di vista concreto.
Attraverso una visura catastale, per esempio, è possibile conoscere il numero di immobili che possiede il debitore. Ovviamente, si può procedere con una Indagine Patrimoniale.
Recupero crediti da persona deceduta
L’art. 754, Codice Civile, stabilisce che nel caso di recupero crediti da persona deceduta sono gli eredi a dover pagare i debiti e accollarsi i pesi ereditari in proporzione alla quota stabilita per ciascuno di essi.
I debiti ereditari sono tutti i debiti che esistevano in capo al defunto al momento della sua morte e che si trasmettono, insieme al patrimonio, ai soggetti che gli succedono per legge o per testamento.
L’erede diventa, però, tale nel momento in cui accetta l’eredità del de cuius, sia in maniera espressa che tacitamente. Solo dopo l’accettazione dell’eredità i creditori possono inviare gli atti giudiziari all’indirizzo di residenza di ogni erede. Questi devono provvedere tutti al pagamento dei debiti ereditari, in proporzione alle rispettive quote ereditarie, salvo che vi sia un testamento che disponga diversamente.
Il recupero crediti da persona deceduta non è un’operazione semplice e quasi sempre richiede l’assistenza di un avvocato e i servizi di un’agenzia investigativa. La prima necessità è quella di conoscere i dati anagrafici degli eventuali eredi e capire se questi abbiano o no accettato l’eredità.
Ti potrebbe interessare: Accettazione dell’eredità: quando si può pignorare
Il Rintraccio Eredi di Revela è un servizio finalizzato alla ricerca di eredi legittimi del defunto, soggetto contro il quale è necessario agire per far valere un proprio diritto. Nella versione PLUS, il servizio prevede anche la verifica dell’accettazione e/o rinuncia eredità.
Recupero crediti estero
Il recupero crediti estero può talvolta risultare un’operazione difficile e complessa per le aziende che operano nel commercio internazionale. Prima di tutto un’azione giudiziaria può avvenire solo in presenza di prove, ovvero tutta la documentazione comprovante il credito vantato, quindi copie delle fatture, ordine di acquisto, bolle di consegna, e ancora precedenti solleciti, corrispondenza con il debitore.
L’avvocato può procedere con una prima lettera di diffida ad adempiere, entro i consueti 15 giorni, redatta nella lingua estera del paese del debitore. È possibile, in questa prima fase, contattare il debitore per tentare di ottenere il pagamento dei crediti insoluti in via stragiudiziale.
Ti potrebbe interessare: Recupero crediti estero: come funziona
In caso di esito negativo, si procede successivamente per via giudiziaria, al fine di ottenere un titolo esecutivo. Se il debitore dovesse sottrarsi al suo obbligo di pagamento, si proseguirà con l’esecuzione forzata, ovvero con il pignoramento dei beni.
Tuttavia prima di rivolgersi al Tribunale per il recupero crediti estero sarebbe opportuno eseguire delle indagini patrimoniali sul cliente estero per individuare eventuali beni mobili o immobili che potranno soddisfare il credito. Solo con queste informazioni complete è, infatti, possibile stabilire la strategia di recupero più adatta.
Revela è la soluzione giusta per chi ha bisogno di supporto nelle decisioni più strategiche ed efficaci per il recupero credito, sia in caso di azioni giudiziali che stragiudiziali.