Quota legittima figlio: come si calcola

Quota legittima figlio: come si calcola

Alla morte di una persona, in assenza di testamento, l’eredità spetta al coniuge, se ancora in vita, e ai figli. Le rispettive quote sono dettate dal Codice Civile. Ma come si calcola la quota legittima figlio?

Alla morte di una persona, in assenza di testamento, l’eredità spetta al coniuge, se ancora in vita, e ai figli. Ma come si calcola la quota legittima figlio?

Nella successione legittima i beneficiari, e le rispettive quote, sono dettati dal Codice Civile. Lo stesso vale in presenza di un testamento: alcuni soggetti, coniuge, discendenti e ascendenti (questi ultimi in assenza di discendenti) non potranno essere eliminati dalla successione, anche se diversamente indicato, per le quote di eredità legittima.

Successione ereditaria

Alla morte del de cuius, ossia persona della cui eredità si tratta, si apre la successione ereditaria, con il subentro degli eredi. Il diritto ereditario disciplina 3 tipi di successione:

  • successione legittima, quando è assente il testamento. In questo caso interviene la legge a identificare gli eredi nelle persone degli stretti congiunti del defunto e ad assegnare loro i beni dell’asse ereditario
  • successione testamentaria, quando i beneficiari sono individuati dal de cuius in forza di un testamento (olografo, pubblico, segreto o speciale). Tuttavia, devono essere rispettate le quote di eredità legittima degli eredi necessari (coniuge, discendenti, ascendenti)
  • successione necessaria, quando il testatore ha disposto dei propri beni, ma senza rispettare i diritti garantiti dalla legge ai congiunti più stretti, a cui spetta sempre di diritto una quota di eredità.

Il Codice Civile disciplina agli articoli 536-564 i diritti dei legittimari, ossia quegli eredi a favore dei quali la legge riserva una quota dell’eredità o altri diritti nella successione. I legittimari sono il coniuge ed i figli del defunto, nonché i suoi ascendenti se chi muore non lascia figli.

L’eredità si distingue sostanzialmente in due parti: la quota legittima, cioè la parte di patrimonio di cui il de cuius non dispone a piacimento, in quanto la divisione avverrà secondo la legge, e la quota disponibile, cioè la quantità del patrimonio del quale il defunto può disporre, concedendolo attraverso il testamento a chiunque.


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Sulla base delle regole civilistiche, e nell’ordine da queste stabilito, sono destinatari della successione legittima i seguenti soggetti:

  • 1) coniuge e discendenti del defunto, ossia i figli e i nipoti
  • 2) agli ascendenti del defunto, come i genitori ed i nonni
  • 3) ai collaterali del defunto, ad esempio fratelli e sorelle
  • 4) ai parenti fino al sesto grado
  • 5) in ultima istanza allo Stato.

Quota legittima figlio senza testamento

La parte di eredità che spetta di diritto ai legittimari varia in base ad alcune variabili, come la presenza di coniuge, numero di figli, ecc. Inoltre, la quota di legittima si calcola tenendo conto anche di ciò che questi hanno ricevuto, a titolo di donazione, quando il de cuius era ancora in vita.

Occorre precisare, poi, che fanno parte della comunione ereditaria i figli legittimi, adottati e naturali. Inoltre, non si può diseredare un figlio, a meno che non abbia compiuto crimini particolarmente gravi contro il padre o la madre.

Infine, non è consentito fare in vita tante donazioni tanto che, alla propria morte, il patrimonio si sia esaurito senza che, a uno o a più figli, ne rimanga una parte.

Quota legittima figlio in presenza di coniuge

In presenza di un figlio e del coniuge, l’eredità si divide in parti uguali. La quota legittima figlio equivale, quindi, al 50% dell’intero patrimonio. Quando ci sono due o più figli, invece, al coniuge spetta 1/3 dell’eredità e i restanti 2/3 si dividono in parti uguali tra tutti i figli (art.581 c.c.).

Quota legittima figlio in assenza di coniuge

L’art. 566 c.c. prevede che al padre e alla madre succedono i figli in parti uguali. Ne consegue che, in assenza del coniuge, l’eredità si divide appunto in parti uguali tra i figli, escludendo tutti gli altri parenti. Un unico figlio, pertanto, erediterà tutto il patrimonio.

La particolarità della disciplina è che i figli concorrono solo con il genitore superstite, escludendo di tutti gli altri parenti. Diversamente, il coniuge in assenza di figli può ritrovarsi a concorrere anche con gli altri successibili, ad esempio un fratello, padre e madre del defunto.

Successione con testamento, la quota disponibile

L’art. 587 del Codice Civile definisce così il testamento“Il testamento è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”.


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Rappresenta, dunque, l’unico strumento possibile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. Inoltre, è un atto personale, non può cioè essere redatto da terzi o da un rappresentante, e può essere revocato in qualsiasi momento. Come già detto, non può togliere agli eredi legittimi la parte minima di eredità che gli spetta per legge. Gli esempi sono:

  • coniuge e un solo figlio, un terzo di eredità spetta alla moglie, un terzo al figlio, l’altro terzo è la quota disponibile e può essere data dal testatore a chi vuole
  • coniuge e più figli, un quarto dell’eredità spetta alla moglie, una metà si divide in parti uguali tra i figli, il restante quarto fa parte della quota disponibile
  • senza coniuge e un solo figlio, metà dell’eredità spetta al figlio, la restante è quota disponibile
  • senza coniuge e più figli, due terzi dell’eredità spetta ai figli che la dividono in parti uguali, mentre un terzo è quota disponibile.

Cosa succede dopo la morte del de cuius

La legge prevede che i chiamati all’eredità possano accettare l’eredità o rinunciare all’eredità (art. 519 c.c.). Gli eredi sono, infatti, semplicemente “chiamati” ed hanno la facoltà di decidere se accettare o, appunto, rinunciare, entro 10 anni. Quando si accetta l’eredità si diventa, infatti, eredi dei beni, ma anche dei debiti del de cuius.

Tra le varie pratiche di successioni dopo la morte del de cuius rientra il rintraccio eredi. La ricerca può risultare spesso lunga e difficile, perché magari i discendenti si sono trasferiti all’estero, hanno interrotto i rapporti con il de cuius.

La strada più semplice e veloce è rivolgersi a società investigative, come Revela, che offrono un servizio di rintraccio eredi, evitando tempi lunghi della ricerca.

In questo modo è possibile verificare i dati del decesso, identificare anagraficamente i soggetti trovati, con residenza e domicilio, e verificare l’accettazione e la rinuncia all’eredità.

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