Pignoramento mobiliare: tutte le informazioni utili

Pignoramento mobiliare: tutte le informazioni utili

Il pignoramento mobiliare è un’azione legale che può essere intrapresa dal creditore per recuperare i propri crediti. Ci sono, però, garanzie per il debitore che devono essere rispettate durante tutto il processo

Il pignoramento mobiliare presso il debitore è un atto con cui si da avvio all’espropriazione forzata dei beni mobili del pignorato. È uno dei tre provvedimenti che può adottare un creditore nei confronti del debitore, in alternativa al pignoramento immobiliare (beni immobiliari, cioè case e terreni) e al pignoramento presso terzi (crediti che il debitore vanta nei confronti di terze persone, come il conto corrente, lo stipendio, la pensione etc.).

Come si esegue il pignoramento mobiliare

Il primo passo per procedere ad un pignoramento mobiliare è l’invio, da parte del creditore al debitore, di un titolo esecutivo, cioè un provvedimento del giudice che attesta il credito e condanna il debitore al pagamento. Può essere una sentenza emessa a seguito di una causa o un decreto ingiuntivo emanato dal giudice.

A questo segue il precetto, un atto con il quale il creditore intima al debitore di adempiere all’obbligo di cui al titolo esecutivo, entro il termine di 10 giorni. È, dunque, un’intimazione al pagamento che precede qualsiasi esecuzione.

Secondo quanto stabilito nell’art. 480 c.p.c., l’atto di precetto deve contenere necessariamente l’intimazione, l’indicazione del titolo esecutivo da cui scaturisce l’obbligo del debitore, il termine entro il quale adempiere all’obbligo e l’avvertimento della imminente esecuzione forzata in caso di mancato adempimento entro il termine.


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In presenza di un atto di intimidazione al pagamento, un debitore è chiamato a versare le somme dovute al creditore entro massimo dieci giorni dalla data di notifica dell’atto stesso. Nell’eventualità in cui, trascorso questo periodo di tempo, il debito non dovesse essere saldato, si procede al pignoramento dei beni da parte di un ufficiale giudiziario in possesso di titolo esecutivo.

La ricerca dei beni mobiliari

Dopo la notifica del precetto l’ufficiale giudiziario procede alla ricerca delle cose da pignorare (art. 513 c.p.c.) e alla scelta delle cose da pignorare (art. 517 c.p.c.). Quest’ultima deve ricadere su cose di più “facile e pronta liquidazione”, quindi si preferiscono beni come denari, oggetti preziosi e titoli di credito.

I beni da pignorare si possono trovare presso l’abitazione del debitore, in tutte le altre eventuali proprietà a lui intestate o dove risiede. La ricerca non può avvenire nei giorni festivi, né prima delle ore 7, né dopo le ore 21, salvo che sia stata data autorizzazione da parte del Presidente del Tribunale (art. 519 c.p.c.).


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Successivamente l’ufficiale sottoscrive l’atto di pignoramento che contiene caratteristiche, condizioni generali e valore dei beni pignorati, oltre a tutte le operazioni compiute per il recupero e l’eventuale conservazione di essi.

Dopodiché consegna il verbale, insieme a titolo esecutivo e precetto, al creditore che ha 15 giorni di tempo per consegnarlo nella cancelleria del tribunale competente e iscriverlo a ruolo  (art. 517 c.p.c.). Il pignoramento mobiliare presso il debitore perde efficacia (art. 597 c.p.c.) anche se entro quarantacinque giorni dal suo compimento non viene chiesta l’assegnazione o la vendita dei beni


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L’ufficiale giudiziario consegna al cancelliere del tribunale i beni pignorati, i quali vengono poi affidati ad un custode nominato dal giudice. Decorsi 10 giorni dal pignoramento, il creditore pignorante o qualsiasi altro creditore intervenuto munito di titolo esecutivo possono chiedere la distribuzione del denaro, l’assegnazione e/o la vendita degli altri beni.

Quali beni mobili si possono pignorare e quali sono impignorabili

Come già detto, deve essere data precedenza al pignoramento di cose di pronta e facile liquidazione, partendo dal denaro contante, oggetti preziosi, titoli di credito. La scelta dei beni pignorabili è rimessa alla discrezionalità dell’ufficiale giudiziario. È ammesso anche il pignoramento degli autoveicoli e di oggetti di valore, come divani, elettrodomestici, ecc.

Sono, invece, impignorabili i beni considerati di prima necessità, cioè essenziali al debitore e ai suoi conviventi per vivere. Tra questi, ad esempio, rientrano: cibo, letti, tavoli per i pasti con le sedie, frigoriferi, stufe, fornelli, lavatrici, utensili di casa e di cucina e i mobili che li contengono.


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Vi sono, poi, i beni necessari allo svolgimento dell’attività lavorativa del debitore, le armi utilizzate per l’adempimento di un pubblico servizio, gli oggetti che rivestano un particolare valore affettivo e morale (come ad esempio la fede nuziale) e gli animali di affezione, come cani e gatti.

Come trovare i beni mobili

Il pignoramento mobiliare è una tipologia utilizzata non di frequente, a causa delle difficoltà di trovare beni mobili di valore nelle proprietà dei debitori e delle successive complicazioni in fase di rivendita dei beni di seconda mano.

Le agenzie investigative, come Revela, sono in grado di mettere in luce il patrimonio aggredibile del debitore. Il personale esperto è in grado di effettuare, tanto sulle persone fisiche quanto su quelle giuridiche, una serie di analisi e approfondimenti incrociati, che permettono di avere un quadro completo circa la situazione patrimoniale del debitore.

Entrando nel merito, le indagini sono in grado di rintracciare il debitore sia esso persona fisica o giuridica, i suoi conti correnti bancari e postali con stima della giacenza, depositi di risparmio, titoli, azioni, veicoli, redditi da attività lavorativa e da pensione.

Per chi ha bisogno di supporto nelle decisioni più strategiche ed efficaci, rivolgersi a Revela è la strada giusta per rintracciare i beni del debitore e, quindi, avviare un’azione di recupero senza spreco di tempo e denaro.

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