Pignoramento conto corrente: le novità per il 2024

Pignoramento conto corrente: le novità per il 2024

Una delle novità contenute nella bozza del disegno della Legge di Bilancio 2024 riguarda il pignoramento conto corrente. L’Agenzia delle Entrate Riscossioni potrà accedere direttamente ai conti per verificarne la consistenza

Una delle novità contenute nella bozza del disegno della Legge di Bilancio 2024 riguarda il pignoramento conto corrente. La nuova normativa mirerebbe a rendere il provvedimento più veloce e preciso.

La legge contiene, infatti, una norma che consente all’Agenzia delle Entrate Riscossioni di accedere direttamente ai conti per verificarne la consistenza.

Come funziona il pignoramento del conto corrente

Il pignoramento conto corrente esiste da diverso tempo. Si tratta di una procedura ordinaria attuata al fine di recuperare un credito quando il titolare del conto contrae un debito con un soggetto terzo e non riesce a saldarlo.

Rientra, infatti, nella categoria del pignoramento presso terzi, che ha per oggetto crediti o più in generale beni del debitore che sono nella disponibilità del terzo e, nello specifico, il conto corrente.


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Per richiedere il pignoramento ci si deve rivolgere al giudice e, se si attua, l’istituto bancario o postale diventa il “debitor debitoris” (il terzo pignorato) nei confronti del creditore.

Quando il debito è nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, quest’ultima può procedere al pignoramento conto corrente senza intervento del tribunale. Invia, infatti, la notifica alla banca o alla posta e se entro ulteriori 60 giorni il debito non è saldato preleva direttamente l’importo dal conto.

Questo significa che l’agenzia attualmente può accedere direttamente al conto corrente. Ciò che non può fare  è vedere quanto è depositato sui conti correnti.

Le norme che provvedono a regolamentare queste operazioni sono contenute all’interno del D.P.R. n. 602 del 29 settembre 1972 all’articolo 72 bis. 

Cosa cambia con la Legge di Bilancio

Come già detto, l’intento della manovra è quella di rendere più veloci le procedure di pignoramento conto corrente. L’agenzia potrebbe quindi accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità sul conto del debitore. In questo modo riuscirebbe a sapere se il debitore in questione ha in concreto le disponibilità economiche per poter sanare il debito.

Se ci sono soldi, l’agenzia può notificare subito alla banca l’ordine di pagamento. Il titolare del conto è avvertito successivamente: ci sono trenta giorni di tempo per farlo dal momento in cui si avvisa la banca, altrimenti l’atto è nullo.


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Ora, invece, per avere informazioni deve fare richiesta alla banca e seguire una trafila specifica. Secondo le prime ipotesi, inoltre, il pignoramento telematico non scatterebbe se l’importo del credito con il fisco è sotto i 1.000 euro, nel rispetto delle esigenze di massima tutela del debitore.

L’obiettivo del governo è di mettere in pratica questa norma già da inizio 2024, ma affinché il nuovo sistema entri a regime servirà del tempo. Infatti, è necessario mettersi d’accordo sui dettagli pratici, per cui il governo dovrà coinvolgere l’Associazione bancaria italiana, Poste italiane e l’Associazione italiana dei prestatori di servizi di pagamento. In più, il tutto dovrà passare al vaglio del Garante della privacy, per accertare che i diritti dei cittadini coinvolti siano rispettati.
Con queste innovazioni rispetto al passato i pignoramenti che andranno a buon fine aumenterebbero, perché sarebbero più mirati. Il governo conta, infatti, di ricavare circa 700 milioni di euro tra il 2025 e il 2026.

Il servizio Referenze Bancarie di Revela per il Rintraccio del conto

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