È l’ultima fase del recupero crediti. Ecco quando si esegue il Pignoramento dei beni e cosa si può pignorare
Quando ogni tentativo stragiudiziale non è andato a buon fine, allora si arriva al Pignoramento dei beni. Parliamo di un’espropriazione forzata, l’ultima fase della procedura di Recupero crediti giudiziale. Per pignorare i beni del debitore occorre, infatti, che il creditore disponga di un titolo esecutivo, come una sentenza definitiva o un decreto ingiuntivo.
La funzione del pignoramento è quella di vincolare determinati beni del debitore al soddisfacimento del diritto di credito del creditore. Si tratta, infatti, di un vincolo giuridico che riguarda il valore di scambio dei beni e non il loro utilizzo.
Il debitore può comunque continuare a disporre materialmente dei beni pignorati, salvo evitare di tenere comportamenti che possano comportare la sottrazione, la distruzione o il deterioramento dei beni medesimi.
Quando si esegue il Pignoramento dei beni
Coma già detto, è l’ultima fase per recuperare un credito. L’iter prevede che si intimi al debitore, per iscritto, di pagare le somme dovute, entro un determinato termine dal ricevimento della comunicazione.
Decorsi i termini, se il debitore continua a non adempiere, si procede con la notifica di un atto di precetto. È un atto formale con cui il creditore intima al debitore di adempiere all’obbligo del titolo esecutivo. Se ciò non avviene si procederà con l’esecuzione forzata.
L’atto di pignoramento deve indicare il credito per cui l’ufficiale giudiziario procede e i beni che si intendono pignorare. Una volta ottenuto un titolo esecutivo, come una sentenza di primo grado o un decreto ingiuntivo, l’ufficiale giudiziario può fare istanza al Presidente del Tribunale per ricevere l’autorizzazione ad accedere alle banche dati della pubblica amministrazione per cercare beni e redditi pignorabili.
Cosa si può pignorare
Sono identificabili tre categorie di beni, a seconda delle quali cambia la procedura di pignoramento. Queste sono:
- Pignoramento dei beni mobili. Ha per oggetto cose mobili e risulta essere più snello, a livello di tempistiche, e con modalità più semplici rispetto a quello dei beni immobili.
- Pignoramento dei beni immobili. Ha per oggetto beni immobili. Prevede una trascrizione nei Registri Immobiliari, tanto che il debitore non potrà più affittare o vendere l’immobile oggetto di pignoramento.
- Pignoramento dei beni presso terzi. Ha per oggetto crediti o beni del debitore che sono nella disponibilità di terzi, che può essere la banca, l’ufficio postale, l’istituto di previdenza, il datore di lavoro. È, spesso, la misura più consigliata perché quella più immediata. Parliamo ad esempio di pignoramento dello stipendio, della pensione e del conto corrente.
Cosa non si può pignorare
Non possono essere pignorati i sussidi di disoccupazione e le pensioni di invalidità, le polizze vita e i sostegni a persone indigenti. Non si può pignorare più di un quinto dello stipendio o della pensione.
Se il debitore non ha altri beni pignorabili, si può pignorare solo un quinto dei beni che servono all’esercizio dell’arte, del mestiere o della professione (ad esempio l’auto aziendale o il computer di lavoro).
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Esistono, poi, una serie di beni di uso quotidiano che, nel caso in cui arrivi l’ufficiale giudiziario a casa, non possono essere pignorati (cucina, frigorifero, abiti e biancheria, ecc.).
Per quanto riguarda la prima casa, contrariamente a quanto si pensa, non è totalmente esclusa dalla procedura del pignoramento. Se, infatti, il debitore ha contratto dei debiti nei confronti di soggetti privati, l’immobile potrebbe essere venduto all’asta.
L’importanza delle informazioni nel recupero crediti
Nel caso del recupero crediti giudiziale è necessario analizzare, in maniera più approfondita, la posizione del debitore, per capire se è effettivamente in grado di pagare o se possieda beni mobili o immobili che possano essere eventualmente pignorati.
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Le informazioni, che si possono avere sia su un soggetto fisico che su una impresa, riguardano la posizione lavorativa o pensionistica per valutare la solvibilità della persona e, quindi, il pignoramento dello stipendio, e il rintraccio del conto corrente.
È possibile conoscere anche eventuali protesti, pregiudizievoli, visure catastali, partecipazioni in altre società o fare un’Indagine Patrimoniale più approfondita sulla persona o sull’impresa. Giocano un ruolo fondamentale la tempestività e l’elaborazione di indagini più approfondite.
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