Non ha lavoro e nessun bene intestato: a volte, però, il nullatenente è solo una persona furba. Ecco come cercare i beni da pignorare e recuperare il credito
Il codice civile italiano, art. 2740, stabilisce che il debitore risponde delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Cosa succede se, però, si tratta di un nullatenente?
La parola nullatenente non è di carattere giuridico, non la si trova, quindi, in nessuna legge, e non sono neanche indicati i requisiti minimi perché una persona possa ritenersi tale. È bene, dunque, chiarire cosa si intende con questo termine.
Cosa vuol dire nullatenente
Nei fatti, il termine è usato per indicare soggetti che non hanno un lavoro retribuito, o un reddito, e che non sono proprietari di alcun bene. Nei confronti di un nullatenente è, quindi, impossibile avviare un pignoramento perché la procedura risulterebbe negativa e senza esiti fruttuosi. Un nullatenente è anche colui che è titolare di redditi non pignorabili, ad esempio una pensione al di sotto del minimo vitale o chi possiede un’auto di valore irrisorio.
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Il vero nullatenente, insomma, è colui che non ha niente nelle due principali banche dati, l’anagrafe tributaria e l’anagrafe dei conti correnti, a cui il creditore può tra l’altro accedere. Nella prima confluiscono tutte le informazioni relative a redditi percepiti dal soggetto, sotto qualsiasi forma (da locazione, da lavoro, da investimenti, ecc.). Nella seconda confluiscono, invece, tutte le informazioni relative a conti correnti o altri depositi in banca o alle poste.
Il più delle volte, però, il nullatenente è semplicemente una persona furba che è riuscita a nascondere le proprie disponibilità economiche intestandole a qualcun altro per aggirare la legge. In molti casi, infatti, lasciano tracce di un eventuale spostamento di beni, che una società investigativa può riuscire ad individuare, attraverso delle indagini per recupero crediti.
Infine, si può essere nullatenenti anche se si è proprietari di beni. La legge, infatti, stabilisce una serie di beni che, seppur di titolarità del debitore, non sono pignorabili.
Pignorare il nullatenente
Essere nullatenenti non significa, però, essere al riparo dalle azioni di pignoramento. I debiti, infatti, si prescrivono di norma dopo 10 anni e la prescrizione potrebbe anche non compiersi mai se il creditore invia una diffida di pagamento prima della scadenza del termine. Inoltre, il debito potrebbe protrarsi tutta la vita e ricadere sugli eredi che hanno accettato l’eredità o che non siano a loro volta nullatenenti.
Un caso tipico è, poi, l’alienazione di immobili alla moglie o ai figli. Questi contratti possono essere revocati se avvenuti fino a 5 anni prima. In pratica, se si dimostra che il nullatenente è debitore e ha alienato i propri beni per evitare il pignoramento, i contratti possono essere annullati e il debitore potrà rivalersi sul bene. L’azione revocatoria non è richiesta se l’immobile è alienato (venduto o donato) nell’arco di un anno.
Come ricercare i beni di un nullatenente
Un soggetto che risulta nullatenente sulla carta e che si rende insolvente è spesso benestante. Il creditore può, quindi, rivolgersi ad un’agenzia investigativa per individuare beni pignorabili e per determinare quale sia il reale patrimonio del debitore.
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La sua situazione economica può, infatti, emergere sia dalle dichiarazioni ufficiali (Anagrafe Tributaria, INPS etc.) oppure, molto frequentemente, da circostanze occulte non rilevabili in archivi ufficiali. In questo caso l’intervento dell’investigatore privato consente di rilevare ricchezze nascoste e garantire il soddisfacimento del creditore.
In ogni caso, ci sono alcune azioni da compiere per capire quale sia l’effettiva situazione economica del nullatenente. Per prima cosa potrebbe vivere in un’abitazione di proprietà intestata a qualcun altro. Come già detto, è possibile chiedere la revoca di un’eventuale donazione se fatta negli ultimi cinque anni, dimostrando che il debitore non ha altri beni, e pignorare la casa. Se ci si muove entro un anno si può pignorare direttamente l’immobile, senza chiedere la revocatoria.
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Se il debitore è, invece, in affitto si può agire con un pignoramento mobiliare. La visura ipotecaria presso la conservatoria dei beni immobiliari permette, inoltre, di ricostruire tutti i passaggi di proprietà e di visualizzare le quote di beni possedute dal debitore
In molti casi, poi, i soldi potrebbero essere stati nascosti in conti correnti presso banche straniere o essere su carte prepagate, che sono altrettanto pignorabili.
Un’altra strada è quella di attendere un’eventuale quota di eredità lasciatagli da qualche familiare. Anche in caso di rinuncia all’eredità, si può contestare la scelta e impugnare la rinuncia. La legge consente di impugnare questo atto se si dimostra che il debitore ha agito per non farsi pignorare i beni.
Il debito, infine, può colpire anche i familiari del debitore deceduto, che hanno accettato l’eredità o che sono in possesso di beni. Il creditore, potrebbe, quindi, agire contro gli eredi pignorando i beni ereditati.
Rivolgersi a società investigative, come Revela, per scoprire il reale patrimonio del debitore che risulta nullatenente, è l’unico modo per tutelare il proprio diritto di credito in modo rapido e sicuro.