Npl: previsti 60 miliardi di crediti deteriorati

Npl: previsti 600 miliardi di crediti deteriorati

È atteso per il prossimo biennio una crescita dei flussi di nuovi Npl, ma sarà gestibile e non avrà niente a che fare con quanto successo in passato

Continua a crescere il mercato degli Npl in Italia. È quanto emerge dall’ultimo Market Watch Npl di Banca ifis. Nel biennio 2022-2023 i flussi di nuovi crediti deteriorati nei bilanci bancari sono, infatti, attesi in crescita, circa 60 mld € nei due anni.  

Si tratta tuttavia di un aumento inferiore rispetto a quanto ipotizzabile sei mesi fa, grazie a un ulteriore miglioramento del contesto economico che potrebbe portare al ritorno ai livelli pre-Covid già nel 2024.

Ci sarà, dunque, una crescita dei flussi dei nuovi crediti deteriorati, ma sarà gestibile e non avrà niente a che fare con quanto successo in passato.

Inoltre, la crescita economica che si sta concretizzando con l’aumento del PIL sembra far ben sperare in termini di capacità di famiglie e imprese di poter onorare le obbligazioni contratte. Per di più la fine delle moratorie concesse non sembra essersi tradotta in un boom di sofferenze, come si era temuto fino a poco tempo fa.

Npl e Utp: le previsioni per il prossimo biennio

Quello che si prospetta è, però, uno scenario nuovamente incerto dovuto ai rischi geopolitici, all’aumento dei prezzi di energia e materie prime e alle difficoltà nelle catene distributive internazionali. Un ulteriore rallentamento della crescita potrebbe così determinare un nuovo aumento del rischio di credito su imprese e famiglie.  

Il biennio 2022-2023 vedrà aumentare i nuovi crediti deteriorati, ma in misura inferiore ai massimi storici. Le stime contenute nel Market watch Npl prevedono nel 2022 circa 47 miliardi di euro di nuove dismissioni Npe (35 miliardi di euro di Npl e 12 miliardi di euro di Utp) e altrettante nel 2023 (37 miliardi di Npl e 10 miliardi di Utp) per un totale di 94 miliardi di euro di vendite nel biennio.

Lo stock complessivo di Npe, che nel 2021 è sceso a 330 miliardi di euro in linea con i livelli del 2019 e 2020, salirà fino a toccare i 402 miliardi nel 2024. 

Nel 2024 si stima, poi, un ritorno ai valori pre-covid con un tasso di deterioramento attorno all’1% che si confronta con il 2,4% stimato nel 2022: un valore ben lontano dal tasso del 4,5% relativo al picco registrato nel 2013. Il tasso di deterioramento dei crediti del segmento imprese registrerà un aumento più evidente rispetto alle famiglie.


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Il sorpasso degli Utp

La novità è che, per la prima volta in Italia, gli Utp iscritti a bilancio delle banche superano lo stock Npl, sorpasso confermato anche per i prossimi anni. Lo stock salirà tra i 50 e i 100 miliardi di euro nei bilanci delle banche. Si stima che per le operazioni su portafogli Utp si arriverà a 11 miliardi di euro e a 20 miliardi tra il 2022 e il 2023.

Questa tipologia di credito non può essere trattata e lavorata in modo industriale. Gli operatori del settore, dunque, dovranno essere in grado di gestire in maniera attiva ogni singola posizione. Lo scopo è prima tutto “riportare in vita”, quando possibile, una posizione per evitare che diventi Npl.


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Soprattutto, è fondamentale un approccio più analitico. Non si tratta solo di ottimizzare un processo, ma di sviluppare contenuti differenti a seconda delle singole posizioni. La qualità e l’aggiornamento delle informazioni sono, quindi, elementi decisivi.

Come si valutano portafogli Npl e Utp

Per avere una valutazione dei portafogli Npl e Utp ci si rivolge a società specializzate in indagini per recupero crediti, dotate di licenza investigativa, che con la Due Diligence sono in grado di dare tutte le informazioni utili alla definizione dell’effettivo rischio di insolvenza di quel credito.

La Due Diligence consiste, infatti, in una serie di analisi e valutazioni relative ai portafogli di Crediti Deteriorati. La qualità delle informazioni e la velocità di reperimento sono, ovviamente, di fondamentale importanza.

Le informazioni reperibili sono svariate e differenti a seconda del livello di profondità dell’indagine stessa. È possibile entrare nel dettaglio di ogni singola posizione partendo dai dati anagrafici e di reperibilità (residenza/domicilio), fino al rintraccio dell’attività lavorativa e al rintraccio di conti correnti bancari/postali. Oppure è possibile fare un’Indagine Patrimoniale, che contiene diverse informazioni utili.

Solo un’azienda specializzata, come Revela, può fornire informazioni attendibili e aggiornate, fondamentali per avere un profilo economico e patrimoniale dettagliato di tutte le posizioni e definire, così, il grado di solvibilità di ognuna.

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