In Italia si attendono nuovi flussi di NPL per 82 miliardi di euro, con un picco nel 2023, per poi riscendere nel 2024
Nonostante il periodo di incertezza che stiamo vivendo, non vi sono dubbi sul fatto che i crediti deteriorati continueranno ad avere un ruolo di primaria importanza sullo scenario bancario. Secondo l’Autorità Bancaria Europea, infatti, il mercato degli NPL in Europa ha raggiunto i 720 miliardi di euro.
In Italia, stando ai dati del Market Watch Npl di Banca Ifis, si attendono nuovi flussi di credito deteriorato per 82 miliardi di euro, con un picco nel 2023, per poi riscendere nel 2024.
L’aumento, però, sarà inferiore a quello stimato a settembre dello scorso anno. Il picco era stato raggiunto nel 2015, quando il volume complessivo degli NPE aveva toccato circa 342 miliardi di euro. Da quel momento c’è stata una forte riduzione delle Non Performing Exposures, avviata dalle banche fino al 2019, proseguita poi nel 2020 e nel 2021.
Nel contesto europeo, al terzo trimestre del 2022, il nostro paese presentava inoltre un rischio superiore alla media dell’UE sia per quanto riguarda i crediti di secondo livello, ossia i crediti che manifestano un incremento del rischio, sia per i crediti in bonis non recuperati.
Perché gli NPL sono in crescita
La crisi economica del 2008 ha portato a un aumento degli NPL in molti paesi europei e la regolamentazione UE ha reso più facile per le banche vendere i propri crediti deteriorati, aumentandone la disponibilità sul mercato.
E ora la situazione generale è peggiorata a causa dell’elevata inflazione, dell’aumento del costo delle bollette energetiche e a quello dei tassi di interesse, elementi che contribuiscono a rallentare la crescita economica e a gravare ulteriormente su famiglie e imprese.
Inoltre, i crediti deteriorati stanno emergendo come una soluzione interessante per diversificare il proprio portafoglio. Per i privati e le società gli NPL, infatti, consentono di accedere agli immobili prima ancora della procedura giudiziaria, scavalcando il sistema delle aste e garantendo un maggior rendimento.
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L’aumento è frutto, quindi, anche della spinta del mercato secondario, favorito dallo sviluppo di piattaforme di vendita che faciliteranno le transazioni secondarie e terziarie e una maggiore propensione all’acquisto da parte di piccoli investitori già parte della filiera.
La cessione dei crediti e la valutazione dei portafogli
Lo strumento principale per monitorare e tenere sotto controllo il fenomeno dell’aumento degli NPL è sicuramente la cessione. Il ruolo ricoperto dai Servicer si è rivelato importante nel garantire la stabilità del nostro sistema bancario.
Come già detto, si sta assistendo ad una crescita del mercato secondario, che oggi rappresenta un terzo del totale del mercato di NPL. In questo modo ogni singolo Servicer riesce e gestire la tipologia di crediti per cui è specializzato.
I portafogli, però, sono composti da un gran numero di posizioni e, spesso, le informazioni disponibili sono parziali, non aggiornate e difficili da gestire.
Solitamente sono analizzate singolarmente solo le posizioni più importanti, mentre la altre sono esaminate in maniera aggregata sulla base di criteri definiti su carta, ma che difficilmente tengono conto delle caratteristiche specifiche del portafoglio e della qualità dei dati.
Un approccio massivo e basato sull’applicazione di mere procedure non consente di avere una visione completa e il rischio di incorrere in errori è molto elevato. È scontato che, quindi, quanto più dettagliata e puntuale è la valutazione di ogni singola posizione creditizia, più precisa sarà la stima di quello che si può recuperare.
Ecco perché la qualità e, soprattutto, l’aggiornamento di queste informazioni su un campione di crediti significativo sono elementi decisivi. Per questo è importante rivolgersi a società specializzate in indagini per recupero crediti, dotate di licenza investigativa, come Revela.
La Due Diligence
Attraverso la Due Diligence si possono, infatti, avere informazione utili a determinare la solvibilità di ogni singola posizione (profilo economico, finanziario, patrimoniale) per definire con maggior grado di certezza la percentuale di recupero. Questo permette una più precisa clusterizzazione del portafoglio e la definizione delle possibili strategie di recupero da adottare.
Le informazioni reperibili sono svariate e differenti, a seconda del livello di profondità dell’indagine stessa. È possibile entrare nel dettaglio di ogni singola posizione partendo dai dati anagrafici e di reperibilità (residenza/domicilio), fino al rintraccio dell’attività lavorativa e al rintraccio di conti correnti bancari/postali. Oppure è possibile fare un’Indagine Patrimoniale, che contiene diverse informazioni utili. Lo stesso vale anche per un’azienda.
Gli elementi determinanti sono sia la qualità delle informazioni, sia la riduzione tempi di lavorazione su un campione di crediti significativo per poter assegnare con maggiore precisione il valore del portafoglio NPL in esame.