La Due Diligence è utile per verificare la veridicità della documentazione e delle informazioni fornite, individuando eventuali elementi di criticità che possono compromettere un’operazione
La Due Diligence, ovvero “dovuta diligenza”, è un processo finalizzato alla raccolta e al controllo delle informazioni su un soggetto, per verificare se vi siano le condizioni per procedere ad una determinata operazione.
L’obiettivo è, quindi, quello di verificare la veridicità della documentazione e delle informazioni fornite, individuando eventuali elementi di criticità che possono compromettere l’operazione.
Può essere richiesta in diverse situazioni, come l’acquisizione o la cessione di una società, la compravendita di immobili, l’acquisto di portafogli Npl e la fase di apertura di un conto bancario, mutuo o prestito.
Questa attività è consigliata in fase precontrattuale, anche se può avvenire post-stipula, pre-closing o post-closing.
Quando si fa la Due Diligence
Il termine Due Diligence è di origine anglosassone, abbreviazione di “due diligence review”, e vuole sottolineare la cura e la riservatezza con le quali deve essere svolta.
La parola è stata, però, coniata per la prima volta all’interno della Banca Rothschild di Parigi, in riferimento alla dovuta diligenza necessaria a valutare la possibile apertura di fido alle imprese.
Generalmente si richiede la Due Diligence per analizzare lo stato di salute di un’azienda, in modo da individuare eventuali elementi di criticità che possono compromettere una trattativa, ma anche le opportunità e quelli utili a definire il prezzo e le condizioni contrattuali.
Si usa di solito prima dell’acquisizione di una società o di quote societarie e aziendali, di una fusione o scissione, di quotazioni in borsa, per fare una stima di immobili oggetto di procedure giudiziali e per valutare un portafoglio NPL. In quest’ultimo caso, si tratta di un’analisi approfondita utile a fare la scelta giusta ed è, quindi, indispensabile per chi si occupa di Non Performing Loans.
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Si esegue dopo la sottoscrizione di una lettera di intenti e prima della stipulazione del contratto preliminare, oppure successivamente al contratto preliminare.
Le valutazioni, in sostanza, riguardano la convenienza dell’affare, il tipo di operazione più idonea, eventuali condizioni contrattuali da inserire e gli elementi utili per definire il prezzo.
Lo scopo fondamentale di questo tipo di attività è quello di fare chiarezza sugli aspetti più importanti relativi alle parti coinvolte nel processo, per valutare meglio l’acquisizione e tutelare i propri interessi, minimizzando i rischi.
La Due Diligence in caso di apertura di conti, mutui o prestiti
La Due Diligence ha lo scopo anche di verificare la veridicità delle informazioni e la documentazione fornita da un soggetto in fase di valutazione apertura conto, fido, mutuo o prestito.
Permette così di minimizzare i rischi correlati ad alterazione di dati, furti di identità e future insorgenze di NPL, fornendo un valido strumento di azione antifrode, soprattutto nel settore finanziario.
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Le indagini mirano a verificare i dati del cliente, quali residenza, documenti, attività lavorativa. A queste si aggiungono analisi più approfondite (negatività, antiriciclaggio, rassegna stampa).
Le indagini di Due Diligence
È in questo ambito che si inseriscono i professionisti del settore, con competenze in ambito investigativo e di gestione e recupero crediti, come Revela.
L’espressione inglese due diligence, infatti, indica proprio l’attività investigativa volta alla raccolta e alla verifica di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa.
Il fine di questa attività è quello di valutare la convenienza di un affare e di identificarne i rischi e i problemi connessi alla negoziazione dei termini e delle condizioni contrattuali.
Obiettivo della due diligence investigativa è, dunque, accertare se vi siano elementi di criticità e di ridurre al minimo i rischi connessi all’operazione.
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